Lo storico Vasari nella sua «Vita di Donatello », scrive che nel 1466 il conte Annibale Capodilista ordino al grande fiorentino di costruire un cavallo di legno il quale, sormontato dalla statua di Giove, servi per una gran giostra di cavalieri avvenuta a Padova nello stesso anno. Ma, come scrive il nostro chiarissimo prof. Ronchi, l'attribuire a Donatello questa lavoro non e cosa sicura, perchè questi si allontano da Padova nel 1453, e forse questa attribuzione deriva dal fatto che il cavallo eseguito da ignoto artista e una copia di quello del Gattamelata, opera questa di Donatello. Il cavallo di legno, privo della testa e della coda, rimase per quasi quattro secoli nel palazzo Capodilista, finchè quella nobile famiglia lo regalo al Comune di Padova, che lo fece trasportare l' 11 dicembre 1837 nella grande Sala della Ragione. La testa e la coda, che ora si vedono, vennero copiate da quelle "del Gattamelata dallo scultore e decoratore Antonio Gradenigo, e su quei modelli venne eseguite dall'altro scultore padovano Agostino Rinaldi. II medesimo Gradenigo pure padovano, ha eseguito su disegno di Japelli quel fabbricato gotico dove c'e la pasticceria Pedrocchi, al quale venne aggiunto poco fa un arco durante la sistemazione di via Oberdan, già del Sale.
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